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Le Cripte e La Cattedrale

Le Cripte

Le notizie a noi note vengono dai quaderni della sopraintendenza curati dall’architetto Lo Petrone. Egli identifica queste come una sub struttura nata in funzione della costruzione della chiesa episcopale, queste vengono datate al’2’ decennio del XII secolo, qui si può ammirare l’architettura tipica del Nord della Francia realizzate con una struttura modulistica fatta di archi a sesto acuto e volte a crociera, le volte a crociera che servono per uno scarico migliore del peso sono realizzate con mattoni messi con cordonatura a spina di pesce, questa ha il duplice scopo di restringere gli spazi e scaricare meglio i pesi sui massicci pilastri presenti all’interno della struttura.

Gli archi a sesto acuto a differenza delle volte sono realizzate in pietra arenaria locale dal tipico colore giallo. Questa struttura serviva a creare un profilo piano addossato alla collina in modo tale che su questa piattaforma potesse essere costruita la suddetta chiesa episcopale, infatti nella struttura non vi era alcun tipo di apertura intesa come porta o finestra, tranne una botola nel soffitto che ne permetteva l’accesso, inoltre il piano di calpestio era rialzato fino all’altezza dei pilastri, questa fungeva anche da ossario o da luogo di sepoltura di personaggi eminenti.

Le aperture che noi vediamo sono alterazioni moderne.

Le cripte oggi ospitano le spoglie di 3 ex vescovi della nostra diocesi: Mons. Agostino Ernesto Castrillo (unico vescovo frate nella storia della nostra diocesi e che verrà presto beatificato), Mons. Scanu e Mons. Domenico Crusco (vescovo della nostra docesi fino a pochi anni fa).

 

La Cattedrale

La cattedrale è dedicata a San Nicola di Mira (di Bari), questa nasce coeva alle cripte e in origine doveva essere più piccola rispetto all’attuale impianto, probabilmente struttura in 3 navate, triabsidata, con facciata a capanna e campanile staccato tipici dello stile romanico.

All interno avremmo trovato delle mura in pietra ipoteticamente affrescate con iconografie inerenti alla storia di San Nicola e una trabeazione fatta ad architravi.

La chiesa episcopale nasce per una volontà politica portata avanti dal signore di San Marco e dal abate dell’abbazia di Santa Maria della Matina per contrastare il potere del Vescovo di Malvito, che era in quel periodo la principale rivale di San Marco.

Diventa sede Vescovile tra il 1150 e il 1170 quando la sede vescovile viene spostata da Malvito ormai in uno stato di decadenza a San Marco che inizia ad essere centro di potere.

Inizialmente la chiesa episcopale nasceva fuori dalle mura della civitas, una volta diventata sede vescovile viene inglobata all interno della cinta muraria, ne abbiamo testimonanianza dalle massiccie mura rinvenute al di sotto della chiesa.

Nella navata centrale, il soffitto è dipinto di azzurro a rappresentare un cielo trapunto di stelle.

 

Intorno all’arco che precede l’altare maggiore vediamo rappresentata l’ascensione al cielo di Gesù mentre alle spalle dell’altare stesso troviamo 4 affreschi rappresentanti: San Ciriaco e I Santi Martiri Argentanesi. 

 

Nella navata destra vediamo invece la statua del Sacro Cuore di Gesù (a cui la parrocchia è dedicata) e una tela rappresentante San Nicola al di sopra del quale è posta un’ampolla contente un pezzo di tessuto imbevuto del sangue del Santo (bisogna però segnalare che il quadro non è originale ma una fedele riproduzione, il vero quadro è custodito per ragioni di sicurezza nell’Episcopio) nei vetri cattedralici sono rappresentati tutti i Santi Protettori delle parrocchie della diocesi, affinché possano esser protetti da San Marco Evangelista (che oltre ad essere patrono del nostro paese lo è anche di tutta la diocesi, grazie alla presenza dell’Episcopio).

Nella navata di sinistra troviamo invece i due confessionali (che come i portoni centrali) sono stati realizzati a mano a metà del secolo scorso da falegnami sanmarchesi e le statue utilizzate per le processioni (risalenti all’800). Circa 10 anni fa sono terminati alcuni lavori di ristrutturazione al termine dei quali sono state effettuate alcune modifiche strutturali :

Sul lato sinistro troviamo anche una cappelletta nella quale spicca il fonte battesimale (proprio per questo alle sue spalle èstato posto durante la ristrutturazione è stato posto un vetro cattedralico rappresentante Mosè che apre le acque). Lo stesso fonte battesimale, originariamente era inoltre collocato vicino al portone centrale.

Al di sopra del portone centrale troviamo poi un rosone, in origine ospitava dei semplici vetri trasparenti, oggi invece possiamo trovare un vetro cattedralico così strutturato: al centro troviamo Gesù e attorno ad esso gli apostoli, da qui filtra la luce che illumina la chiesa a simboleggiare il fatto che Dio, luce del mondo, illumina la nostra vita e il nostro cammino di fede nell’attesa del raggiungimento della Vita Eterna.

L’altare centrale era originariamente cinto da un muretto con colonne di ordine ionico, oggi è stato abbattuto per due motivi:

favorire l’accesso di più sacerdoti concelebranti (vista la mole di celebrazioni, nel corso dell’anno liturgico, in cui sono presenti molti dei parroci della diocesi);

collocare il pulpito rappresentante la morte e resurrezione di Gesù(originariamente collocato su una delle colonne dell’altare maggiore e per questo inutilizzato).

Il quadro di San Nicola originariamente era dietro l’altare maggiore ma posto troppo in alto per essere ammirato nel dettaglio (anziché nella navata destra dove lo troviamo oggi).

 
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